Martedì, 25 Novembre 2014

Magiche caldarroste

Origini e leggende di uno tra gli street food più antichi d’Italia

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L’autunno porta nell’aria anche il profumo delle castagne arrosto. Non è raro infatti, a partire dalla seconda metà di ottobre fino a dicembre inoltrato, trovare per le vie delle nostre città i banchetti dei venditori di caldarroste, uno dei cibi di strada più antichi. Arrostite su una fornacella con delle fessure che permettono il passaggio del calore senza che però la fiamma lambisca la castagna, vengono poi vendute ai buongustai in un cartoccio che ne preservi il calore.


La leggenda vuole che proprio a questi venditori si debba l’origine del termine caldarroste, che contiene in sé due aggettivi, “calde” e “arroste”, appunto. Probabilmente, nelle feste di paese o nelle fiere, i venditori di una volta, per reclamizzare il prodotto, urlavano: “Calde e arroste, le castagne buone, calde e arroste!” che, poi, nel corso degli anni si sarebbe fuso in caldarroste.

Leggende a parte, questo street food autunnale viene atteso con entusiasmo in tantissime parti d’Italia e, poi, a seconda dei dialetti, viene chiamato in modo diverso: varola, vojola, bruciata, mondina, rusella, brostoi, solo per citarne alcuni. Quanto le caldarroste siano apprezzate dagli italiani, è dimostrato anche dalle polemiche sorte contro le amministrazioni di Roma e Milano che, tempo fa, volevano vietare, nei rispettivi centri storici, la presenza degli ambulanti che le arrostivano.

Le caldarroste poi, si sa, si abbinano perfettamente al vino novello che, proprio in novembre, si presta per essere assaggiato. Questo delizioso binomio è alla base di un antico proverbio popolare che recita “A San Martino castagne e vino”, proprio perché nella ricorrenza del santo, che cade l’11 novembre, si hanno a disposizione questi due prodotti che diventano così protagonisti dei festeggiamenti e delle sagre in onore di San Martino, per lo più a nord di Roma.

Le caldarroste però possono essere anche buone compagne di tante serate invernali passate intorno al caminetto: basta un po’ di brace, l’apposita padella e una manciata di castagne. Per ottenere delle caldarroste perfette si deve aver cura di farle ben asciugare dopo la raccolta (questo non è necessario se vengono acquistate in un supermercato, in quanto esse hanno già superato questa fase), di scegliere quelle medie o piccole che cuociono meglio e più in fretta, e, in ultimo ma di fondamentale importanza, bisogna ricordarsi di praticare un incisione abbastanza profonda sul lato convesso di ogni castagna, così da non farle esplodere durante la cottura.

Chi non possedesse un caminetto può utilizzare lo stesso la padella da castagne sul gas, oppure, può disporre le castagne incise su una teglia e farle rosolare in forno, anche microonde, purché dotato di grill.

 

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